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sabato, dicembre 09, 2006

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venerdì, dicembre 01, 2006

Zannonata del 1-12-2006

domenica, novembre 26, 2006

Chiapparini nel mondo

venerdì, novembre 24, 2006

PORTIERI

E’ nota a tutti l’esistenza di un portiere di calcio, famosissimo, soprannominato il “Gatto di Casalecchio” .Ma altri e forse più bravi portieri hanno nomignoli che riecheggiano altri agili animali….

Portieri 2



il “Micino di San Donato” , perennemente infortunato ma sempre in campo con il suo stile a martinello che lo rese famoso. Passato alla storia per aver parato un rigore e, contemporaneamente preso a volo un Merlone che passava da quelle parti.








Il “Bradipo di Villa Baruziana” così veniva chiamato il mitico portiere della Apoplettico Zannoni con cui disputò 19 partite prendendo solo un goal perché un tiro ad effetto gli fece cadere la sigaretta accesa sui marroni.

Portieri 2/5


La “Chiappa della Bolognina”, così chiamata per le classiche parate fatte con il fondoschiena, era uno dei giocatori più amati dai compagni, non solo per via della affidabilità tra i pali ma anche per la sua disponibilità a raccogliere le saponette sotto le docce. Trovato positivo al Polase, fu squalificato e attualmente è portiere di notte presso il Motel “La Verra ingrifata” dove ne accoglie la raffinata clientela.














La “Chihuahua di Monzuno” è stata per anni una vera e propria saracinesca a cui era stato montato un impianto antintrusione con i controcazzi. Inimitabile il suo stile di parate con un solo dito alzato e agitato da una parte e dall’altra. Unico difetto: non passava la palla ai compagni e quando questi dicevano: Me la dai ? – lei , invariabilmente, rispondeva: -No.Procurando seri problemi al gioco e allo spogliatoio…









“La Siamese del Pilastro” dirigeva la difesa con ordine e disciplina (qui manda il terzino destro a vuotare il rusco) permettendosi lunghe dormite durante i calci d’angolo. Mantenne per anni una lunga imbattibilità terminata con la programmazione del Tenente Colombo in orario di partita.

I GRANDI PORTIERI 3

“il Rotwailer di Manzolino” così nominata per lo stile grintoso di gioco che costringeva l’avversario a starsene “mutu” e le sue grandi parate fatte con il Bimbi. Molto apprezzata nello spogliatoio per via dei cannoli e degli arancini che alzavano l’umore della squadra.

la “Beccaccia di San Lazzaro” parava con l’asta della flebo e sapeva fare una TAC al centravanti avversario prima che tirasse il rigore. Un curioso incidente mise fine alla sua carriera: un compagno della squadra degli Enti Pubblici, tal Quadri, gli sparò una fucilata cercando di colpire il suo portafortuna, una beccaccia che gli aveva fatto il nido in testa, colpendolo in un orecchio e procurandogli quindi una otite. Attualmente gestisce un avviato ristorante vegetariano specializzato in Ravanelli.





La “Giraffa di Crevalcore” fu una delle giovani promesse del calcio moderno. Grazie al suo cellulare iper-tecnologico dove memorizzava le punizioni avversarie e alle botte che dava agli attaccanti avversari, disputò una infinità di gare.












Il “pesce gatto di Gatteo a Mare”. Agile e potente, frullava a vuoto nell’area piccola e ravanava a vuoto nello specchio della porta mandando gli attaccanti ad impantanarsi nei suoi gineprai inestricabili. Purtroppo fu vittima di un incidente di gioco: fratture multiple per il crollo della traversa montata da lui stesso sebbene completamente privo di esperienza di cantiere. Tratto in salvo da sotto il palo pronunciò la frase che diceva sempre quando prendeva goal: “ho fatto una cazzata”.










“l’ Upupa di Rastignano” (che qui vediamo mentre segue attentamente una gnocca che cerca posto in tribuna) è stato uno dei più grandi portieri spagnoli. Grazie al suo stile fatto di tuffi alla derecha e alla izquierda parò numerosi rigori e divenne famoso per la presa a ciuffo con cui riusciva a bloccare i cucchiai nonché alla estrema cura con cui gestiva l’area piccola che, solitamente, riempiva di nanetti da giardino.

giovedì, novembre 23, 2006

Canzone

QUATTRO ZANNONI

Eravamo quattro zannoni in mensa
Che volevamo cambiare il mondo
Destinati a qualcosa in più
Che a un due di picche ed un sesto livello
Si parlava con profondità di gnocca e di libertà
Tra una risotto ai funghi ed un vitel tonè
tiravi fuori i tuoi perchè e proponevi i tuoi tromberò.
Eravamo tre zannoni in mensa
Uno è diventato sesto
Si può ravanare molto anche in tre
Mentre gli altri sono in ufficio
Si parlava in tutta onestà di gnocca e solidarietà
Tra un riso ai formaggi ed un vitel tonè
tiravi fuori i tuoi perchè e proponevi i tuoi intorterò
eravamo due zannoni in mensa
uno è andato a prendere un due picche al mare
i più cazzoni però siamo noi
qui non serve mica essere in tanti
si parlava con tenacità di gnocca e possibilità
tra un riso che sa di cazzo ed un vitel tonè
tiravi fuori i tuoi perchè e proponevi i tuoi ravanerò
Son rimasto io da solo in mensa
Gli altri sono tutti da Pino
E quest’oggi verso le 13 son venuti quattro di sertel
Son seduti lì vicino a me con due risotti e due vitel tonè
Li sentivo chiacchierare han deciso di cambiare
Tutto questo mondo che non và
Sono qui con quattro zannoni in mensa
Che hanno voglia di cambiare il mondo
E poi ci troveremo come le stara bere dell'Moijto al Simo’s Baro forse non c'incontreremo maiognuno a rincorrere i suoi guai.

I GRANDI POETI DELLA STORIA ZANNONA



Oronzo Alighieri: celeberrimo poeta italiano autore del poema forse più famoso al mondo: La Divina Patonza, allegoria della condizione maschile che attraverso la ricerca della gnocca passa tra inferno, purgatorio e paradiso per finire infine in bagno.













Fuffo da Padulle: di famiglia nobile e religiosa fuggì giovinetto dal convento in cui era rinchiuso per darsi ad una vita di orge, baccanali e calcetto. Di lui rimangono immortali i versi: “Rimembri ancor o amor, /i giorni tersi e belli / con io che mi sentivo un gran fico/ e tu, stronza, che mi vedevi solo come amico ?”



















Publio Loris Marrone: Considerato il primo poeta bagnino nella storia della letteratura frullò su un mitico poema (conosciuto come la Patacheide) per una vita non andando oltre alla prima strofa peraltro conosciutissima: “nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in un ginepraio oscuro che la dritta via era smarrita. Ahimè tapino senza aver più spere, destin diverso avrei avuto con un po’ di esperienza di cantiere”








Chiapparello De’ Chiapparelli: Poeta e drammaturgo noto in tutto il mondo per i suoi “La Bisbetica sdarinata” e il dolcissimo e onirico “Sogno di una verra di mezza estate.” Con il suo inizio autobiografico (Essere inchiappettato o non essere inchiappettato ma solo sodomizzato ?) recitato dai più grandi attori del mondo.

mercoledì, novembre 22, 2006

Il liquore Zannone


Nel cuore della Sardegna, piante di mirto e gineprai circondano la località di Zabanaglius. Poche centinaia di metri fuori dall’abitato sorge l’antico Nuraghe degli Ingrifati a cui si deve la leggenda romantica del Principe Su’ Cazzu e della Principessa Su’ Gnocca.
Leggenda che rivive la sua languida storia nelle tradizioni degli abitanti che ancora oggi con tecniche secolari, producono un liquore naturale e fresco a base di mirto: il celeberrimo Zannoneddu.
Gustato a fine pasto insieme al raffinato dolce locale, la Sdarinadas, per digerire il piatto tipico della zona, il Maiale Ribaltato; o sorseggiato in compagnia durante una partita a “Nonteladò”, gioco di carte in cui si utilizza un mazzo composto esclusivamente da due di picche; o bevuto come aperitivo con gli altrettanto tipici stuzzichini di beccaccia, il Zannoneddu è la bevanda ideale per tutte le occasioni.
Sano e naturale, ottenuto ravanando le bacche del mirto che poi vengono frullate a vuoto, il Zannoneddu, per le sue proprietà terapeutiche è consigliato per Zannoni di ogni età, sesso e religione.

domenica, novembre 19, 2006